3a02026c923c2fa4b5a55f96368a7cd3a87a5ddf

Blog di 

Sabrina Del Favero

#walkingaround

Contattami: info@walkingaround.net

Privacy e Cookie Policy

Valencia, dove il sole, la paella e la sangria non hanno mai fine

Finalmente, dopo più di un anno di stop, chiusi in casa e senza la possibilità di viaggiare causa coronavirus, partiamo! Ci sembra ancora impossibile, lo realizzeremo solo una volta atterrate. Ma partiamo dall’inizio della nostra vacanza.

Giorno 1°

Il nostro aereo con destinazione Valencia parte da Orio al Serio alle 15.05, così alle 07.15 parto da Canazei. È sabato, della seconda settimana di luglio e la paura di trovare traffico è molta. Arriviamo un bel po’ in anticipo, meglio così. Trascorriamo un’oretta all’OrioCenter, centro commerciale proprio di fronte all’aeroporto. Ne approfittiamo per pranzare e ci dirigiamo al parcheggio ParkingGo prenotato alcuni giorni prima sul loro sito. Paghiamo 33€ per 5 giorni. Ci mettiamo in coda per quasi 40 minuti per la navetta che ci porta in aeroporto, iniziamo ad agitarci. Arrivate al terminal, passiamo subito i controlli e ci imbarchiamo. Atterriamo alle ore 17.00, in perfetto orario.

Ci dirigiamo verso la metro e proprio lì troviamo l’ufficio informazioni per conoscere tutta la rete di trasporto pubblico di Valencia. La signora, davvero molto gentile e paziente, ci ha spiegato tutte le possibilità e ci ha aiutato a capire quella più adatta a noi. Abbiamo preso la Tuin Card ricaricata dell’esatto importo necessario per fare andata/ritorno da e per l’aeroporto per tutte e tre (la singola corsa costerebbe €3,90, con questa tessera sono 2€ a testa). Abbiamo anche già acquistato la tessera illimitata 72 ore al prezzo di €11,70 che attiveremo da domani. Questa scelta perché la Tuin è un tessera ricaricabile a scalare che ti permette di avere tariffe agevolate ma funziona solo per la metro e noi in programma abbiamo qualche gita/escursione anche con gli autobus. Era il giusto compromesso.

Prendiamo la linea rossa che ci porta direttamente a Xativa, la fermata vicino al nostro hotel, che raggiungiamo con 5 minuti a piedi. Abbiamo scelto l’hotel Venecia in Plaza del Ayuntamiento. Paghiamo 400€ per 4 notti, senza colazione. La camera è davvero spaziosa e grande, con un bel terrazzo e ogni comfort. Ci tornerei sicuramente!

Da casa avevamo già adocchiato alcune cliniche per fare il tampone antigienico per il rientro, ma qui in hotel ci consigliano la clinica universitaria UCV, proprio a 5 minuti da noi, di fronte al mercato centrale. Guardiamo in internet per prenotare e vediamo che stanno già esaurendo tutti i posti per il giorno della partenza o il giorno precedente. Così ci affrettiamo a selezionare l’orario più comodo rispetto ai nostri programmi, compiliamo tutte le carte online e paghiamo già i 20€ a persona.

Doccia, un po’ di riposo e partiamo.

In un quarto d’ora a piedi raggiungiamo Casa Roberta, un locale consigliato da amici per l’ottima paella. Il locale apre solo alle ore 20.30, così riserviamo il tavolo e ordiamo già la paella per dopo così hanno tutto il tempo per preparala in anticipo senza farci aspettare un’ora appena sedute a tavolo. Scopriamo poi che tantissimi ristoranti fanno così, quando prenoti ti fanno già fare l’ordinazione dal menù.

Andiamo nel frattempo nel baretto vicino per un gustoso aperitivo a base di sangria e patatas brava.. possiamo dire ora che ce l’abbiamo fatta! Siamo di nuovo in giro per il mondo!

Rientriamo a piedi in hotel per una notte di sonno profondo.

Giorno 2°

Oggi lo dedichiamo completamente alla visita della Ciudad de las Artes y Les Ciencies. Abbiamo già acquistato da casa il biglietto di ingresso che comprende il parco acquatico, l’Hemisferic con il cinema e il museo della scienza (costo 38,60€ a testa).

Alle 08.30 partiamo dall’hotel per raggiungere a piedi la nostra meta. Ci mettiamo circa 40 minuti percorrendo tutta la Av. Reino de València. Lungo il tragitto cerchiamo in ogni via e in ogni angolo un bar aperto o un panificio per fare colazione, ma nulla. Fortunatamente alla fine della via troviamo il ristorante Feliz con delle gustose torte in vetrina. Riusciamo finalmente a saziarci.

Andiamo poi nel parco situato lungo il vecchio letto del fiume Turia e fotografiamo la bellissima Statua di Gulliver, purtroppo chiusa al momento per alcuni danni subiti.

In 5 minuti raggiungiamo quello che è il posto più iconico di Valencia. Dopo qualche foto di rito, andiamo dirette verso l’Oceanografic che apre alle ore 10.00.

Siamo tra le prime, meglio così. Facciamo un errore, non passiamo dalle casse e non prendiamo una mappa. Una volta dentro giriamo un po’ a caso e facciamo davvero fatica ad orientarci, è molto grande. Partecipiamo quasi casualmente allo spettacolo dei delfini delle 11.45. Molto carino e coinvolgente. Attenzione che lo spettacolo delle 13.00 ha raggiunto il limite di persone già 20 minuti prima dell’inizio. Se vi interessa presentatevi presto e scegliete gli orari meno gettonati. Prendiamo un hamburger e una coca cola in un baretto lì all’interno e usciamo. Sono le 14.30, più di 4 ore dedicate alla visita di questo bellissimo e coloratissimo acquario.

Passeggiamo nei giardini di Umbracle e raggiungiamo il museo della scienza. Siamo abbastanza stanche, devo ammettere. Giochiamo divertite con le attrazioni interattive e alle 15.45 usciamo poiché alle 16.00 abbiamo il posto riservato per la proiezione del film sulle origini del mondo all’Hemisferic. Un enorme cinema dove ti vengono consegnate delle apposite cuffie per ascoltare la lingua prescelta. Non mi è piaciuto, abbastanza noioso. Ho spesso chiuso gli occhi per il mar di mare e anche per la stanchezza.

Terminato, torniamo all’aria aperta e facciamo ancora qualche bella foto, la luce ora è migliore. Andiamo a prendere l’autobus 35 che ci riporta alla nostra fermata Xativa, cerchiamo un supermercato per comprare un po’ di scorte di acqua e corriamo in hotel per una doccia rinfrescante.

Alle 19.30 usciamo in direzione Barrio de Carmen. Cerchiamo un locale per bere qualcosa, mangiare qualche tapas e vedere la finale degli Europei di calcio. Non vediamo nessuno con la tv fuori, così optiamo per bar il bar Infanta. Assaggiamo l’Agua de Valencia, un aperitivo alcolico tipico di qui, qualche crocchetta e patatas brava. Alle 21.00 proviamo di nuovo a cercare un locale per la diretta della tv ma nulla. Torniamo in camera e guardiamo tutto da qui. Meglio così! Siamo campioni d’Europa e per tutta la notte sentiamo i festeggiamenti nelle strade.

Giorno 3°

Abbiamo imparato che la giornata qui inizia tardi rispetto alla nostra abitudine italiana. Così invece di uscire alle 8, ci prendiamo più tempo per dormire e partiamo dal nostro hotel alle 9. Ci dirigiamo verso la zona della città vecchia e facciamo colazione in un bar/panificio proprio di fronte al mercato con brioche e cappuccino. Entriamo poi all’interno del Mercado Central e percorriamo tutte le viuzze tra le bancarelle. Non contente, acquistiamo un succo di arancia (1,50€) e un empanadas di spinaci (1€).

Alle 10 andiamo verso la Plaza de la Virgen dove scattiamo qualche foto e ammiriamo la maestosità della piazza, e andiamo all’ingresso della cattedrale. Peccato che la piazza proprio davanti alla chiesa era in ristrutturazione, così non possiamo godere al 100% della bellezza di questa zona. Facciamo un primo biglietto di 2€ per salire in cima al campanile El Miguelete facendo 207 scalini a piedi. La vista dall’alto è carina ma non stratosferica. Poi entriamo a visitare la Cattedrale al prezzo di 8€. Devo dire che un po’ mi ha deluso. L’ho trovata molto fredda e con pochi dettagli, diciamo che non mi ha incuriosito e non sono rimasta a bocca aperta come succede di solito. Forse il fatto che la piazza attorno e alcune vie circostanti erano soggette a lavori di ristrutturazione non ha aiutato.

Usciamo e ci perdiamo nelle vie attorno. Fatelo, ne vale la pena. Ci sono angoli nascosti stupendi, ve ne innamorerete. E proprio così veniamo conquistate da un baretto in Plaza de la Reina: Mercado de Tapineria. Rimaniamo qui quasi due ore bevendo birra e sangria e assaggiando qualche tapas. C’è un musicista di strada che suona la chitarra e canta in modo delizioso. Il tutto crea una atmosfera speciale e fantastica.

Verso le 14 torniamo in hotel per cambiarci e metterci il costume. Fuori ci sono quasi 39 °C, fa veramente caldo e decidiamo di andare in spiaggia per rinfrescarci in acqua.

Prendiamo la metropolitana verde da Xativa fino al capolinea Maritim Serreria. Andiamo a piedi fino a Playa de Las Arenas e ci accorgiamo che tutti se ne stanno andando per il forte vento. Noi non demordiamo e ci proviamo. Dopo neanche 15 minuti capiamo che è veramente impossibile stare sdraiate, abbiamo sabbia dappertutto. Una bruttissima sensazione. Torniamo quindi in albergo, questa volta prendendo il tram 6 dalla fermata Las Arenas e poi la metro verde fino a Xativa.

Facciamo una bella doccia rinfrescante e riposiamo in camera. Alle 19, belle cariche, usciamo per un po’ di shopping.

Ci imbattiamo in un bar/ristorante proprio vicino al nostro hotel, la Taberna Antonio Manuel. Purtroppo molto turistico e la qualità delle tapas era davvero bassa. Abbiamo lasciato nel piatto un bel po’ di cose. Non ve lo consiglio.

Facciamo ancora un giretto attorno al centro storico e ci fermiamo a El Tunel a bere una birra prima di tornare in camera. Qui invece da andarci, molto carino e buono.

Giorno 4°

Oggi ci dedichiamo alla visita dell’Albufera, una laguna appena fuori la città di Valencia.

Usciamo dalla camera alle ore 09.00, facciamo colazione in un bar vicino al nostro hotel e ci incamminiamo per andare a prendere il bus n.24 che fa da spola tra la Plaza de la Porta de la Mar e El Palmar. Fate attenzione agli orari, c’è solo un bus ogni ora. Anche se la durata del viaggio è di circa quaranta minuti, la località è sempre nella zona A quindi possiamo tranquillamente andare con il nostro pass senza pagare nessun extra per il trasporto.

Arrivate a El Palmar restiamo stupite. Qui è dove è stata inventata la Paella e dove viene coltivato il riso perfetto per farla. Sembra un paesino tradizionale, un antico villaggio di pescatori e agricoltori. Non c’è nessuno. Percorriamo la via principale dove ci sono tutti i ristoranti e il ritorno lo facciamo sulla sponda verso i campi. Davvero suggestivo. Trasmette una calma e una tranquillità che raramente si trovano.

Ci spostiamo nella via verso la laguna e qui troviamo alcuni chioschetti che offrono gite in barca a 4€ a persona. Il prezzo nelle varie compagnie è sempre lo stesso. Scegliamo la prima che incontriamo, la barca di Albumar (www.albumar.es) che parte alle ore 12.00. Mentre aspettiamo, cerchiamo un ristorante per pranzo. La lonely planet consiglia El Sequer de Tonica ma era chiuso. Così troviamo il ristorante MariBel. Vediamo che ha ottime recensioni. Prenotiamo in anticipo le paella che vogliamo mangiare a pranzo (è abitudine farlo qui a Valencia per non dover aspettare troppo dopo).

Alle 12.00 andiamo verso la nostra barca e facciamo il giretto nella laguna per una 40ina di minuti. Da fare, molto carino.

Alle 13.00 appena rientriamo raggiungiamo il ristorante, vediamo che è tutto prenotato e tutto pieno. Mandano via la gente. E vi assicuro che non si vedeva anima viva in giro per le vie del paese, i turisti erano davvero pochi.

La miglior paella mai mangiata! Abbiamo preso sia quella di pesce che di carne e verdure (costo totale compreso acqua e dessert, 72€). Merita davvero!

Alle 15.00 prendiamo l’autobus 24 per il rientro ma ci fermiamo a El Saler. Scendiamo alla fermata della spiaggia e ci godiamo per alcune ore il mare. Purtroppo anche oggi c’è molto vento, ma meno umido e più soleggiato rispetto a ieri. Riusciamo comunque a goderci il momento ma non facciamo il bagno. Peccato. L’acqua sembrava davvero invitante e pulita rispetto a quella della spiaggia di Valencia.

Alle 17.30 prendiamo l’ultimo autobus della linea 24/25 per rientrare in centro.

Alle 18.30 siamo in hotel, doccia, riposino e via per la nostra ultima notte spagnola.

Ci incamminiamo in una viuzza a pochi passi dal nostro hotel, non ci siamo mai state. In una corte troviamo il bar da Geppetto, ci fermiamo per bere un aperitivo e prendiamo Agua de Valencia a 8€ a testa. Un pochino cara per il mercato spagnolo. A cena andiamo al ristorante La Utielana consigliato sulla nostra guida che apre solo alle 20.30 (come molti altri ristoranti). Forse il migliore cibo provato qui a Valencia. Molto appartato e poco turistico, tapas e piatti valenciani di ottima qualità, molto semplici ma molto apprezzati (paghiamo 50€ per due tortillas, 6 crocchette, insalata russa alla valenciana, bistecca con patatine, crema catalana e sangria). Rimaniamo qui più di due ore a mangiare e bere sangria. Ci sentiamo davvero parte della città in questo posticino tradizionale. Merita!

Compriamo ancora qualche souvenir e torniamo in hotel. Domani sarà il nostro ultimo giorno in città.

Giorno 5°

Dedichiamo la giornata di oggi a quelle attrazione che per un motivo o per un altro non siamo ancora riuscite a vedere. Andiamo a fare colazione nel quartiere di Ruzzafa, 15 minuti a piedi dalla Piazza Ayuntamiento, dove abbiamo l’hotel. Troviamo un panificio/bar carinissimo che si chiama Fornellino, ha anche alcuni tavoli all’aperto dove potersi sedere. Proseguiamo e andiamo a fare una visita al mercato del quartiere, molto famoso per la sua struttura. Torniamo poi verso il centro poiché alle 12.00 abbiamo l’appuntamento per il tampone antigienico per il nostro rientro in Italia. Passiamo però prima dal mercato centrale per un succo di arancia fresco e un empanadas di verdure.

Fortunatamente siamo tutte negative e possiamo caricare i documenti sul sito della compagnia aerea per poter fare il viaggio di rientro.

Visitiamo La Lonja, dove una volta venivano commercializzate la seta e i tessuti da tutto il mondo. Purtroppo lunedì quando siamo passate per di qui, era il giorno di chiusura. Questo meraviglioso edificio merita una visita, ci potete dedicare una mezz’oretta circa ed è gratuito (anche se sulle guide è indicato il costo di 2€).

Di fronte all’uscita/entrata de La Lonja potete trovare la Basilica del Sagrado Corazon de Jesus. L’ingresso è gratuito e ne vale la pena. Personalmente mi ha colpito più questa chiesa che la cattedrale.

Per l’ultimo aperitivo e tapas, torniamo nella Carrer de Gulleim del Rei nel bar Mercado de la Tapineria. Oggi proviamo altre tapas e possiamo dirvi all’unanimità che sono le migliori patatas bravas della vacanza. C’è di nuovo il musicista dell’altro giorno che ci delizia con la sua chitarra e le sue canzoni. Questo posto mi piace davvero molto. Fateci un salto.

Prima di tornare in hotel, ci manca una spunta sulla nostra to do. Vogliamo provare l’horchata. Vediamo che in centro c’è un posto tipico, l’Horchateria de Santa Catalina. Prendiamo un bicchiere grande in 3 e proviamo anche il tipico dolce fartons da intingere dentro. Devo essere sincera, questa bevanda non entrerà nella lista dei miei piatti spagnoli preferiti.

Torniamo in hotel dove avevamo lasciato le valigie in custodia, prendiamo la metropolitana verde in direzione aeroporto e alle 17.50 ci imbarchiamo.

La nostra vacanza finisce qui. Se mai prima o poi nella vita dovrò trasferirmi e cambiare città, Valencia sarà una delle prime della lista.

I nostri consigli per vivere al meglio la vacanza:

Per qualsiasi altro dubbio, segnalazione, chiarimento, consiglio o valutazione, SCRIVETEMI! 

28/11/2021

  1. Se venite a Valencia per il mare, fate attenzione a quale zona scegliete. All’Albufera il mare è sicuramente migliore ma la zona è più selvaggia. Le spiagge di Valencia sono nei pressi nel porto, il mare è meno bello ma molto più turistico con negozi, bar, ristoranti e hotel per tutto il lungomare.
  2. Il centro storico e il Barrio del Carmen sono davvero vicini tra loro e si girano volentieri a piedi. Diversamente dalle altre zone come la città della Scienza e dell’Arte e il mare che distano più di un’ora a piedi. Qui conviene andare in bus o un metro.
  3. Attenzione al caldo. In alcuni giorni si sono raggiunti i 39-40 C, visitare una città con questa temperatura non è da tutti.

21b2b0e9553d8226ba9c38a2471e19c1573e8546

linkedin
twitter
instagram
pinterest
facebook
d742d1d756fdf13c5fe62a04685cd53465b662a4
274732e7ca1ec1add63155e9dd420690f7454d64
83fc5a052bd39374887a258c3f39452babb42df7
e7b698e4ff796352a9cb9a1637efaff3b2bc9c92
ff87b5a62cf806bccb32aa154ca3b5107e92c006
9891a32a99c1b2c1a2748adfd1d4abf1650076bf
fba6e68fb8400bd1817242f03a5879cd1def12ce
ef167fcbfebf4e3d15d83df8796a7aa5519e99e9
60f4c23eb0adb46563725e1634abb877071a225a
9faf95c671a2061bfd5e9d00613339e8617fee76
7c5e18b9842615f07d689fac6372ba2a00754d2e
77f016a2397c51c01bc7ce4b08b343a9d865cc64
66dbc3d4d65bc15361d699b3814f977ce09c933a
e5be3ecd11e8e141b0d5d6c83efcd7c61abb9341
c9a9f76ad648f5b132338f02e66164c39feda41f
e5e10a4591edf1de11ca4c707ac9cdd7a898bccc.jpeg
a6f3992935a029b001facf31f0cd5b9c77ce14f8

Blog di 

Sabrina Del Favero

#walkingaround

Contattami: info@walkingaround.net

Privacy e Cookie Policy


linkedin
twitter
instagram
pinterest
facebook